venerdì 22 luglio 2011

Prima escursione

E' arrivato il momento di raccontare la nostra prima escursione. (sperando non sia l'ultima)

Era il 27 luglio 2010 quando cominciammo il cammino: partiti da Trieste vero Tramonti di Sopra facendo sosta a un Lidl in qualche paesino sperduto del friuli.
Il pilota prescelto, nonché possessore dell'Ulysse si rivelò per quello che era fin dall'inizio del viaggio: un Cazzone doc ®©.
Comunque arriviamo sani e intatti nella ridente cittadina di Tramonti e cerchiamo l'attacco per il nostro sentiero, (in azzurro sulla cartina) sconsolati dal girovagare avanti e indietro, e consapevoli di avere una cartina del '93, ingoiamo la testardaggine triestina e chiediamo aiuto a questi furlani, che ci dicono che siamo dei coglioni e che il sentiero migliore è quello in rosso.

Capite perché siamo dei cazzoni?

Accettato il consiglio e lasciata l'auto alla custodia di una casa partiamo per quest'escursione!

Non eravamo mai stati così trepidanti, carichi, pronti e concentrati sull'obbiettivo: infatti ben presto Il Segretario confessò a Il Vice: "Remengo! pant Non go mai portà sbuff un zaino anf cussì pesante, andemo a casa" che rispose con un "fanculo! anf mi sto portando sbuff due bottiglie puff de birra oddio de vetro! lasime qua" e qui si intromise Il Tesoriere: "mmm, il luppppolo!" clopete clopete

Comunque dopo incredibili vicissitudini tra le quali salite impossibili, pioggia, borracce (del Vice) che cadono per venti metri nel bosco, fiumi da guadare, tigri da domare e dinosauri da cui scappare, risalendo il fiume arriviamo in un' aaampia vallata, e fatta l'ultima pausa, rincuorati dalla pianura affrontiamo l'ultima fatica. Inutile dire che il bivacco (ancora un puntino rosso ai nostri occhi) si trovava esattamente nel lato opposto della radura, e come ogni bravo escursionista sa: non c'è niente di peggio del vedere la meta, infatti quelli che saranno stati forse 3 chilometri a noi sono sembrati 30.

Arriviamo stremati ma contenti, e cominciano le avventure che è meglio non raccontare, il nostro fuoco venne acceso, il legno recuperato (con diverse spedizioni c'è da dire), la pipa caricata, i marshmellow squagliati, e fiumi di parole (probabilmente senza senso) cominciarono a uscire dalle bocche di tutti.

E fu sera e fu mattina.

I piani per il giorno seguente erano molto belli, da veri escursionisti, avevamo programmato addirittura una vetta. Perciò ci svegliammo con calma, facemmo colazione e... non saprei definire bene cosa facemmo tutto il giorno, cazzeggiare è la parola più adatta. Venne ora di pranzo, il nostro meteorologo si svegliò, rimettemmo un poco a posto tutto il ricovero, firmammo il libro, foto di gruppo e via verso la discesa.

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